venerdì 3 aprile 2015

SU HEIDEGGER:

Phenomenology Lab 11.4.15

Sui “Quaderni neri” di Martin Heidegger – Il dibattito continua
Il Convegno Internazionale che si terrà prossimamente all’Università di Siegen su “Quaderni neri” di Heidegger
qui



 

Corriere 17.4.15
Addio Heidegger!
Il dibattito dopo la pubblicazione dei «Quaderni Neri» e le tracce di antisemitismo rimettono in discussione il posto che il tedesco occupa nella storia della filosofia
di Richard Wolin
qui
Avvenire 17.4.15
Heidegger, l’antisemitismo e la lezione di Nietzsche
Unendo nihilismo, secolarismo e tecnica la «morte di Dio» dissolve la responsabilità dei carnefici
di Massimo De Angelis

qui





MicroMega 18.4.15
Löwith: il sì di Heidegger al nazismo
di Giorgio Fazio

qui
Filosofia in movimento s.d.
Il nazismo in Heidegger
«Il recente dibattito sugli Schwarze Hefte di Heidegger ha richiamato l’attenzione del mondo accademico e della stampa in direzione della delicata questione dell’antisemitismo, sollevando la domanda circa le responsabilità che il filosofo tedesco potrebbe avere nei confronti dell’Olocausto. Gianni Vattimo propone, per Pagine Heideggeriane, una ricca panoramica su alcuni dei punti più problematici che ruotano intorno al “caso Heidegger”»
un video qui
Corriere 23.4.15
Donatella Di Cesare interviene a Verona su Heidegger

«Filosofia e antisemitismo, i Quaderni neri di Heidegger» è il titolo della conferenza che tiene oggi a Verona la filosofa Donatella Di Cesare, docente all’Università di Roma «La Sapienza» e autrice del libro Heidegger e gli ebrei. I «Quaderni neri» (Bollati Boringhieri). L’incontro, organizzato dall’Università degli studi di Verona, si svolge alle ore 17 presso l’aula T1 del Polo Zanotto. Donatella Di Cesare, firma del «Corriere della Sera», ha rivelato sulla «Lettura» dell’8 febbraio scorso che Heidegger, nel Quaderni ner, presenta la Shoah come una sorta di «autoannientamento» degli ebrei. E si è dimessa in marzo dalla presidenza della Martin Heidegger Gesellschaft, l’associazione tedesca che si richiama all’autore di Essere e tempo . (m.sa.)
si ringrazia Francesco Maiorano
Una ricca raccolta di articoli su Heidegger è anche disponibile qui
Martedì 24 marzo 2015 a Milano
nella sede della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele
sì è tenuta una Giornata di studio sul tema

"Antisemitismo e antigiudaismo nel pensiero filosofico"
A partire dal recente libro di Donatella Di Cesare,

Heidegger e gli ebrei. I «Quaderni neri» (Bollati Boringhieri 2014)
Sono intervenuti
Prof.ssa Donatella Di Cesare, Università degli studi di Roma “La Sapienza”
Prof.ssa Roberta De Monticelli, Università Vita-Salute San Raffaele
Prof. Vincenzo Vitiello, Università Vita-Salute San Raffaele
Dott. Giacomo Petrarca, Università Vita-Salute San Raffaele
Dott. Francesco Valagussa, Università Vita-Salute San Raffaele

LA REGISTRAZIONE, IN QUATTRO PARTI, È DISPONIBILE QUI

si ringrazia Francesco Maiorano
Phenomenology Lab 11.4.15
Sui “Quaderni neri” di Martin Heidegger – Il dibattito continua
Il Convegno Internazionale che si terrà prossimamente all’Università di Siegen su “Quaderni neri” di Heidegger
qui
si ringrazia Francesco Maiorano








m
SU LE MONDE
Le Monde 9.4.15 
Cessez de cacher le nazisme de Heidegger!
par Adam Soboczynski

qui

nell'articolo di Soboczynski vi sono riferimenti ai seguenti due altri:
Le Monde 3.3.15
Affaire Heidegger: nouveau scandale en vue
par Emmanuel Alloa
qui

Le Monde 20.1.15
Les heideggériens broient du noir
par Marianne Dautrey
qui (testo integrale disponibile per gli abbonati)


E SUL MANIFESTO...
il manifesto 9.4.15
«Comunismo ermeneutico. Da Heidegger a Marx»
Il realismo sudamericano ci salverà
Un incontro con Gianni Vattimo, autore insieme a Santiago Zabala del libro uscito per Garzanti
Un'analisi spregiudicata tra politica e filosofia
di Paolo Ercolani

qui

CFR.
La Stampa 28.11.14
Marx più Heidegger. Ecco il comunismo 2.0
È uscito il saggio di Gianni Vattimo e Santiago Zabala sull’idea d’una società alternativa. A differenza dal passato però la violenza rivoluzionaria è esplicitamente rifiutata
di Franca D’Agostini
qui
Frankfurter Rundsschau 30.3.15
Heidegger Antisemitismus Es denkt ja keiner mehr
Fortgesetztes Streiten, und jetzt steht offenbar eine neue Runde bevor: Ist die Philosophie Heideggers noch zu retten?
von Dirk Pilz
qui
Suddeutsche Zeitung 8.4.15
Heidegger
Der Schatten des Philosophen
Anlässlich der Umwandlung der Heidegger'schen Professur an der Universität Freiburg stehen nun auch die Haltung des Philosophen zum Nationalsozialismus und sein Nachlass wieder zur Debatte
qui

DONATELLA DI CESARE:
1. GIOVEDI 19, LA SUA REAZIONE ALL'INTERVENTO DI GIANFRANCO DE SIMONE, QUI DI SEGUITO
2. LUNEDI 30, SUL CORSERA ANTONIO CARIOTI RACCONTA LE SUE DIMISSIONI, QUI
3. ANCORA LUNEDI 30, ANCHE LA SUA INTERVISTA A C. PARAVENTI, SU "CONFRONTI", CON IL TITOLO "HEIDEGGER ANNO ZERO" (sic!): QUIm
«Questa analisi critica dell’«assenza di mondo» dell’ebraismo secondo Heidegger, analisi che avevo già presentato, in modo meno compiuto, nel febbraio 2014, a conclusione del lavoro collettivo Heidegger, le sol, la communauté, la race, è stata recentemente ripresa in maniera pressoché letterale da D. Di Cesare, in un lavoro dal titolo Heidegger e gli ebrei: i «Quaderni neri» (Bollati Boringhieri, novembre 2014, pp. 205-207). La stessa Di Cesare pur riprendendo, senza citarle, numerose analisi (sui «nomadi semiti», sul nemico in Heidegger e Schmitt, sui Beiträge, sui corsi che Heidegger dedica a Nietzsche eccetera) che ho condotto nel mio libro (tradotto nel 2012 in italiano), sceglie me (e Franco Volpi, di cui senza nominarlo schernisce il titolo dell’ultima conferenza: «Goodbye Heidegger») come bersaglio di attacchi che sono di una virulenza fuori dal comune. Mi rimprovera, in effetti, di rimettere in questione lo statuto di filosofia accordato alla dottrina heideggeriana, la cui prospettiva sterminatrice ora è certa. Per sviluppare la sua tesi di un «antisemitismo metafisico», Di Cesare arriva a sostenere che lo stesso nazismo sarebbe una filosofia, e crede che una tale affermazione possa essere autorizzata dall’articolo del 1933 di Levinas su La filosofia dell’hitlerismo – senza sapere, sembra, che Levinas, molto tempo dopo il 1945, ha espresso la propria «vergogna» per aver associato le parole «filosofia» e «hitlerismo». Vedi, a questo proposito, R. Burggraeve, Emmanuel Levinas et la socialité de l’argent, Peeters, Leuven 1997, pp. 91-92».

da E. Faye, Essere e svastica. Heidegger, l’antisemitismo, l’affermazione dell’essenza tedesca, l’auto-annientamento del nemico, Nota 42 - Micromega 2/2015 - Si ringrazia Francesco Troccoli

MicroMega, Il rasoio di Occam 1.4.15
L’Essere in guerra con l’ente
Heidegger, la questione dei “Quaderni neri” e la cosiddetta “Italian Theory”
di Roberta De Monticelli

qui 

UNA SCHEDA SU ROBERTA DE MONTICELLI È DISPONIBILE QUI
segnalazione di Francesco Maiorano






Ulisse Cronache 5.4.15
Salvare il soldato Heidegger?
Nuove prove dell’intollerabile antisemitismo del filosofo tedesco

a cura di fgf
qui (pagine 1 e 4)

segnalazione di Francesco Maiorano
Repubblica 4.4.15
“Nei Quaderni di tenebra la maledizione di Heidegger”
Nelle sue tesi ‘nere’ le affermazioni contro gli ebrei pretendono di avere carattere filosofico ma sono espressioni di un risentimento stereotipato
I testi antisemiti, le polemiche su un’eredità scomoda: confronto tra Maurizio Ferraris e Günter Figal

Il testo è disponibile qui











Il primato nazionale 6.4.15
Heidegger e l’antisemitismo, “MicroMega” riapre il processo
di Adriano Scianca
qui
Nell'articolo segnalato qui sopra, di Ferraris e Figal, si annuncia il Convegno che si terrà a Siegen, in Germania, dal 22 al 25 aprile prossimi, dal titolo "Filosofia e politica. Riflessioni su Heidegger e i Quaderni neri". E. Faye vi terrà la sua relazione, dal titolo "Categorie o Esistenziali: dalla Metafisica alla Metapolitica", nel pomeriggio del 23, Livia Profeti terrà la sua, dal titolo "Razzismo e annientamento nella concezione heideggeriana dell'Essere." nella mattina del 24 aprile.
Il Programma completo del  Convegno è disponibile qui. Per essere letto deve essere scaricato e stampato.
Il sito dell'Università di Siegen con anche il Programma del Convegno è comunque disponibile qui.
E uscito in Francia il numero 61 della rivista Cités (PUF)
Nella rivista c'è un lungo dossier su Heidegger e i Quaderni neri dal titolo "Heidegger côté noir, encore plus noir…".
Nel dossier sono presenti, tra gli altri, i seguenti saggi:
- Emmanuel FayeAntisémitisme et extermination: Heidegger, l’OEuvre intégrale et les Cahiers noirs
- Livia Profeti, L’être-jeté dans un monde: le fondement raciste du Dasein.

- Gaëtan Pégny, L’antisémitisme de Heidegger à la fois reconnu et toujours minoré : remarques sur les effets de la publication des Cahiers noirs.
- François Rastier, Le rouge et le brun. L’heideggérisme clarifié par les Cahiers noirs.
- Sidonie Kellerer, Les Cahiers noirs et leur combat contre la «machination» juive.
IL SITO DELLA RIVISTA "CITÉS-PUF" È QUI


MASSIMO FAGIOLI SU MARTIN HEIDEGGER
NELLA SESTA LEZIONE DI CHIETI DEL  5 MAGGIO 2012
LA REGISTRAZIONE È DISPONIBILE SUL SITO DELLA ASSOCIAZIONE AMORE E PSICHE QUI

IN PARTICOLARE DA 1h 53’

mGIANFRANCO DE SIMONE
È INTERVENUTO ALLA PRESENTAZIONE DI 
"HEIDEGGER E GLI EBREI" DI DONATELLA DI CESARE CHE HA AVUTO LUOGO GIOVEDI 19 MARZO 2015 NELLA SEDE DELL'ISTUTUTO DELLA ENCICLOPEDIA TRECCANI A PALAZZO MATTEI DI PAGANICA A ROMA:

Donatella di Cesare inizia a parlare a 01.22.05
GIANFRANCO DE SIMONE INIZIA A PARLARE 01:51:45
ASSOUTAMENTE DA NON PERDERE LA REPLICA CONCLUSIVA DELLA DI CESARE...
su Donatella Di Cesare, altri materiali qui
e alla data di lunedì 30 marzo, qui di seguito 
e in "CITATI 2", qui 





















m
Città Futura 15.3.15
Heidegger
Colossali stupidaggini
di Giuseppe Rinaldi

qui si ringrazia Francesco Maiorano


Dall’11 al 13 marzo, nella sede dell’Università di Rouen, si è svolto il Convegno “Humanités et monde contemporain: humanisme, antihumanisme, transhumanisme
Del Comitato scientifico che ha organizzato il Convegno faceva parte il professor Emmanuel Faye.

Al Convegno, il giorno 12 marzo, Livia Profeti è intervenuta con una propria Relazione della quale qui di seguito pubblichiamo l’abstract:
«Tous les hommes naissent… égaux»: depasser la négation heideggérienne de l'égalité
«Tutti gli uomini nascono… uguali»: superare la negazione heideggeriana dell’uguaglianza
La relatione tematizza il principio filosofico dell’uguaglianza nel modo in cui si è delineato a partire dalla pólis greca, sino alla sua affermazione nell’Illuminismo attraverso la definizione cartesiana. Un principio che nell’epoca contemporanea si trova sostanzialmente negato ad opera delle posizioni antiumaniste postmoderne. Determinando il fondamento nascosto di tale negazione nella concezione heideggeriana dell’essere umano, divulgata anche dalla nozione arendtiana di pluralità umana, la relazione si basa sulla Teoria della nascita dello psichiatra italiano Massimo Fagioli allo scopo di apportare nuovi argomenti a sostegno del principio di uguaglianza nel mondo contemporaneo.
L’annuncio del convegno è disponibile qui
Il programma integrale del Convegno è disponibile qui


MICROMEGA 2/2015
IN TUTTE LE EDICOLE:
SU QUESTO NUMERO:
FRA ALTRI - E ANCHE ESSI SPESSO MOLTO INTERESSANTI - ARTICOLI:
m
Heidegger e l’autoannientamento
Emmanuel Faye

Essere e svastica. Heidegger, l’antisemitismo, l’affermazione dell’essenza tedesca,
l’auto-annientamento del nemico
Già nel 1929 era chiara la condanna di Heidegger nei confronti di quella che lui chiamava ‘crescente giudaizzazione’, con la quale intendeva non solo gli ebrei in quanto tali (giudaizzazione ‘in senso stretto’) ma soprattutto tutto ciò che, nella politica, nella filosofia, nella cultura in generale, egli rifiutava: l’individualismo, la democrazia, il liberalismo, la ‘ragione calcolante’ (giudaizzazione ‘in senso ampio’). Non c’era certo bisogno di attendere la pubblicazione dei Quaderni neri per accorgersene.
L'ARTICOLO CITA LIVIA PROFETI, LEFT  E IL LIBRO DELLO STESSO EMMANUEL FAYE
"HEIDEGGER. L'INTRODUZIONE DEL NAZISMO NELLA FILOSOFIA
EDITO DA L'ASINO D'ORO
m
In questo articolo del prof. E. Faye (pp 108-110) si legge anche:
«Donatella Di Cesare arriva a affermare che abbiamo bisogno di Heidegger per comprendere la Shoah... e arriva a sostenere che lo stesso nazismo sarebbe una filosofia [affermando di basarsi in proposito su Lévinas] senza sapere, sembra, che Lévinas, molto tempo dopo il 1945,  ha espresso la propria «vergogna» per aver associato la parola «filosofia» a «hitlerismo»...
m
Stefano G. Azzarà
Heidegger ‘innocente’: un esorcismo della sinistra postmoderna 
Limitarsi a condannare l’antisemitismo di Heidegger cercando di salvare la sua filosofia è un tentativo disperato, perché l’antisemitismo dell’autore di "Essere e tempo" non ha una dimensione naturalistica, bensì culturale: per lui ‘giudaismo mondiale’ è anzitutto sinonimo di modernità, di umanesimo. La filosofia di Heidegger va rigettata non (solo) in quanto antisemita, ma (soprattutto) in quanto intrinsecamente reazionaria.
m
Richard Wolin
La coerenza filosofica del nazismo di Heidegger 
Con la pubblicazione dei "Quaderni neri" – che, come voluto dallo stesso Heidegger, chiudono la monumentale raccolta delle sue Opere complete – cade ogni possibile giustificazione per le posizioni politiche dell’autore di "Essere e tempo". Il suo antisemitismo e la sua adesione al nazismo non furono elementi accessori da cui è possibile prescindere, come si affannano a proclamare i suoi adepti, ma costituiscono i naturali sbocchi politici della sua filosofia.
Il testo dell'articolo è disponibile qui
Si ringrazia Francesco Maiorano

L'INDICE DE VOLUME È DISPONIBILE QUI
Si ringrazia Cristina Ghezzi



Corriere 30.3.15
Donatella Di Cesare si dimette
È ancora polemica sulla Società Heidegger: «Siete provinciali»
di Antonio Carioti

Non c’è pace per la Martin Heidegger Gesellschaft («Società»), intitolata al filosofo tedesco. Dopo le dimissioni del presidente Günter Figal, due mesi fa, ora lascia anche la vicepresidente Donatella Di Cesare. Ma, ci tiene a precisarlo, per ragioni assai diverse, anche se comunque legate all’uscita dei Quaderni neri, i taccuini filosofici, a lungo inediti, in cui Heidegger esprime un forte antisemitismo. «Figal — precisa Donatella Di Cesare — considera quei brani rivoltanti e non vuole più essere collegato a Heidegger. Io al contrario ritengo che proprio i Quaderni neri impongano di approfondire e ampliare il dibattito su quello che rimane il più importante pensatore del Novecento, per capire le origini filosofiche del suo antisemitismo». La Heidegger Gesellschaft, a suo parere, si muove in senso opposto, in quanto «per un verso è rimasta in questi mesi chiusa, per l’altro ha deciso di far ritorno a Messkirch, paese natale del filosofo. È un gesto non solo metaforico, una chiusura provinciale opposta all’apertura internazionale che ritengo necessaria. Per loro è come se i Quaderni neri fossero irrilevanti: un tentativo di negare l’evidenza non meno sbagliato dell’atteggiamento di chi invoca il totale ripudio di Heidegger». 

«sono lontanissima da posizioni come quella di Emmanuel Faye, che si limita a fare un processo banalizzando ogni questione filosofica»
«Credo che ci si debba mantenere nella complessità, senza cadere nella logica del "pro" o "contro" Heidegger. La filosofia deve accettare la complessità. Non è che Heidegger sia colpevole di tutto»
«Noi ci troviamo, che lo vogliamo o no, a vivere all’ombra di Auschwitz. E naturalmente c’è oggi anche la questione dello Stato d’Israele».

Confronti.net 30.3.15

Heidegger anno zero
intervista di Claudio Paraventi a Donatella Di Cesare

qui

si ringrazia Francesco Maiorano
ANSA 30.3.15
Aereo caduto:
Psichiatra, non depressione ma narcisismo
Disturbo non codificabile come malattia, azione imprevedibile
VIENNA, 30 MAR - Non era depresso e neppure logorato dallo stresso da lavoro 'burn out', il copilota della Germanwings che ha fatto schiantare volontariamente sulle montagne francesi l'aereo che pilotava causando la morte di 149 persone. A tracciare questo profilo psicologico 'inedito' è il presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Emilio Sacchetti: "non si trattava di un soggetto patologico ma, a mio parere - afferma - di una personalità caratterizzata da un narcisismo maligno".
"Nella letteratura scientifica - spiega Sacchetti a margine del 23/o congresso dell'Associazione europea di psichiatria (Epa) - non c'è un solo caso di soggetto burn-out omicida, e credo poco anche all'ipotesi della depressione perché, di solito, il soggetto depresso omicida uccide persone a lui care e vicine e lo fa a scopo 'salvifico', ovvero per impedire loro di soffrire in qualche modo; di solito, dunque, la depressione non spinge a questi atti estremi verso persone estranee". Al contrario, rileva l'esperto, "penso che alla fine si avrà una brutta sorpresa rispetto a quanto sostenuto sino ad oggi e si arriverà alla conclusione che il copilota non era un soggetto malato, cioè colpito da una patologia mentale definita".
Ma cosa può allora spingere a tanto? "E' quello che si definisce un soggetto 'abnorme psichico' - spiega il presidente Sip -. Penso cioè che si tratti di una situazione di narcisimo 'maligno' ed esasperato di una personalità che, non vedendo soddisfatte le proprie aspettative e obiettivi si è voluta vendicare. C'è la volontà lucida di punire". Questo profilo però, precisa Sacchetti, "non è riconducibile ad un disturbo definito o ad una patologia codificata". Proprio per questo, "l'azione commessa non era prevenibile o prevedibile, perché non riconducibile ad una patologia definita, anche se qualcuno - conclude il presidente Sip - ha magari potuto notare nel tempo qualche comportamento reputabile fuori dal comune".
si ringrazia Flavia Cappadocia

 





Repubblica 2.4.15
Le stragi “spettacolari” dei suicidi-omicidi in cerca di eroismo
Nel nuovo saggio “Heroes” Franco “Bifo” Berardi analizza le azioni clamorose di uomini soli dal massacro di Lubitz alla carneficina di Breivik
di Gabriele Romagnoli
qui







Repubblica 1.4.15
La visita del Papa al tempio valdese
risponde Corrado Augias

qui
La bella e la bestia, un film di Jean Cocteau. Con Josette Day, Jean Marais, Michel Auclair, Christian Marquand Titolo originale La belle et la bête. Commedia, 100 min. Francia 1946
una scheda qui

La bella e la bestia (titolo francese: La belle et la bête) è una famosa fiaba europea, diffusasi in molteplici varianti, le cui origini potrebbero essere riscontrate nella storia di Apuleio, contenuta ne L'asino d'oro (conosciuto anche come Le metamorfosi) e intitolata Amore e Psiche. La prima versione edita fu quella di Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, pubblicata in La jeune américaine, et les contes marins nel 1740 (...)
Nel 1945 il regista francese Jean Cocteau realizzò quella che viene considerata la migliore versione cinematografica della storia: La belle et la bête, con Jean Marais nei panni della bestia e Josette Day nei panni di Bella, che qui si chiama Belle.
Nel 1952 fu creato un adattamento animato in Unione Sovietica, usando la tecnica del rotoscopio, basato su una version di Sergei Aksakov, Il fiore scarlatto.
Una versione del 1962, con Joyce Taylor e Mark Damon, vide la bestia come un principe che di notte si trasformava in licantropo.
Nel 1987 la Cannon Group produsse una versione musicale, diretta da Eugene Marner, con John Savage nei panni della bestia e Rebecca De Mornay nei panni di Bella.
Nel 1991, la Disney produsse la propria versione animata de La bella e la bestia, diretta da Kirk Wise e Gary Trousdale, con sceneggiatura di Linda Woolverton, musiche di Alan Menken e canzoni di Howard Ashman. Vinse il premio Oscar per la migliore canzone originale e il premio Oscar per la migliore colonna sonora, oltre a essere il primo film d'animazione della storia nominato al premio Oscar per il miglior film.
Anche i film di King Kong sono vagamente basati su questa fiaba.
Altre varianti della storia in cui una figura grottesca si innamora di una bella donna sono state adattate spesso al cinema, come, per esempio, Il fantasma dell'Opera, di Gaston Leroux, o Notre-Dame de Paris, di Victor Hugo.
Nel 2014 è uscita una nuova trasposizione della fiaba. Il film, mediocre, è francese ed è diretto da Christophe Gans con Paige O'Hara, Robby Benson, Richard White, Angela Lansbury.
Una scheda qui
IL CAPOLAVORO DI JEAN COCTEAU - CAPOSTIPITE DEI FILM SU QUESTA STORIA (durata 100') - È DISPONIBILE QUI DI SEGUITO:

La Bella E La Bestia (Jean Cocteau 1946) di segnalazioni






















Giacomo Leopardi su lingue e linguaggio
di Giuseppe Tortora
qui


home