martedì 13 ottobre 2015

SULLA STAMPA DI MARTEDI 13 OTTOBRE 2015
LA RASSEGNA DELLA STAMPA DI OGGI È DISPONIBILE QUI DI SEGUITO


Repubblica 13.10.15
Ora di religione, classi quasi vuote ma non si possono accorpare. E' rivolta: "Privilegi anacronistici"Ora di religione, classi quasi vuote ma non si possono accorpare. E' rivolta: "Privilegi anacronistici"
Nelle scuole della Diocesi di Milano spesso si fa lezione a due o tre studenti, secondo le regole stabilite da Stato e Chiesa più di 30 anni fa. I presidi: "In tempi di spending review è un'ingiustizia sulla quale bisogna iniziare a riflettere"
di Tiziana De Giorgio
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il manifesto 13.10.15
Senato
La peggiore riforma
Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Gianni Ferrara, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Massimo Villone
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il manifesto 13.10.15
L’analfabeta costituzionale
Riforma. Dalla A alla Z, tutti i pericoli e gli errori della nuova Costituzione voluta da Renzi. La fretta del presidente del Consiglio, le forzature regolamentari, la presa del governo sul parlamento, i rischi per il presidente della Repubblica. E anche qualche miglioramento. Soltanto promesso
di Andrea Fabozzi
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Il Fatto 13.10.15
Senato, ultima fermata: oggi il governo straccia la Carta
Il sì al ddl Boschi. Rodotà: “È una legge nata male e gestita ancora peggio”
Se si votasse ora col nuovo sistema, Palazzo Madama sarebbe quasi tutto del Pd
di Gianluca Roselli
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Corriere 13.10.15
Gli effetti collaterali della riforma del Senato
Compromessi. L’aiuto di Verdini non è un problema etico ma politico
Si risolve se verrà detto no alle modifiche dell’Italicum chieste dal gruppo di senatori che ha difficoltà a tornare in Parlamento
di Stefano Passigli
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Repubblica 13.10.15
Il grimaldello per cambiare l’Italicum
Il premier resiste alla richiesta del premio di coalizione, ma ora Sinistra Pd, FI e centristi puntano sulla nuova norma che consente un giudizio preventivo della Consulta sulla legge elettorale. Col rischio di una bocciatura
di Francesco Bei
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Il Fatto 13.10.15

Napolitano e Verdini, non ci fate paura
di Sandra Bonsanti
Manca poco al voto decisivo sullo sgorbio che il governo chiama “riforma” della Costituzione. Il ministro Boschi ha detto che che “il padre della riforma è Giorgio Napolitano”, di cui già si annuncia uno storico intervento in aula al posto del presidente della Repubblica, che invece tace e forse si vergogna. Sarà difficile a Napolitano evitare l’applauso commosso del partner Denis Verdini. Il Parlamento dichiarato illegittimo dalla Consulta, un capo del governo che non ha mai partecipato a un’elezione politica, un documento della J. P.Morgan con le richieste della Finanza che conta e una truppa di senatori convinti all’ultimo istante hanno cancellato l’impianto parlamentare della Costituzione, incidendo pesantemente anche sulla prima parte. Perché Napolitano ha voluto mortificare fino a questo punto il Senato? Non certo per modificare il bicameralismo perfetto, operazione che ben altre soluzioni, tutte dignitose, potevano prevedere. E allora? C’è una sorta di ripicca nell’atteggiamento dell’ex presidente. Qualcosa che riguarda lui e la sua storia di fervente comunista e poi di craxiano tenuto a freno da un partito che non era ancora di destra come lui. Dov’è lo spirito della Costituente in questi personaggi da commedia napoletana? Dove sono finite le lezioni di rispetto delle minoranze, di ascolto dei cittadini, di preoccupazione per i contrappesi previsti dai padri della patria come salvaguardia per i tempi peggiori? Il governo sta già facendo la sua campagna per il Sì al referendum, nei programmi Rai e nei grandi giornali. Per fortuna ce ne sono di meno grandi ma più attenti e più democratici. La società civile si sta organizzando, nonostante le “minacce” e i “veti”. Non sarà una passeggiata, la battaglia per il No, ma non possiamo non combatterla: non oseremmo più guardarci allo specchio, se mettessimo la testa sotto la sabbia per paura. Il governo non ci fa paura e soprattutto non ci fate paura voi, padri costituenti Napolitano e Verdini.

La Stampa 12.10.15
Funzioni ridotte e meno poltrone ma l’80% dei costi del Senato resta
Oggi il via libera alla riforma, poi altri tre passaggi parlamentari e tra un anno il referendum
Anche senza indennità per i futuri senatori, nel bilancio rimangono 380 milioni di spese (su 500)
di Marco Bresolin
È arrivato il «giorno X». Oggi il Senato darà il via libera al ddl che segnerà la più importante modifica della Costituzione dalla sua nascita, ponendo fine al bicameralismo paritario. Non sarà il via libera definitivo del Parlamento, perché ci vorranno altri tre passaggi. Saranno votazioni formali: la sostanza del testo - salvo imprevisti - non verrà toccata. Il vero scoglio arriverà tra un anno, quando i cittadini diranno la loro votando al tanto atteso referendum.
Rispetto alla versione iniziale, il testo è molto diverso e gli ultimi ritocchi - in particolare sulla semi-elettività dei senatori - sono frutto dell’accordo che ha riportato la pace nel Pd. Avremo un Senato composto da sindaci e consiglieri, con funzioni limitate, un’unica Camera che legifera e vota la fiducia. Più poteri al governo, che potrà chiedere tempi certi per l’approvazione dei suoi ddl. Capitolo risparmi: resteranno molti costi fissi, circa l’80%, che nemmeno questa riforma potrà abbattere.

Il Sole 13.10.15
Il nuovo Senato e la prova dei fatti
di Paolo Pombeni
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Il Fatto 13.10.15
Roma, suicidio con sghignazzo
di Roberta De Monticelli
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Il Fatto 13.10.15
Casino capitale
Conferme all’ipotesi di ricandidarsi per il Campidoglio
Marino, la lista-vendetta
Il Pd trema: “Può farci male”
di Luca De Carolis
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Il Sole 13.10.15
Nuova fase, due incognite
di Lina Palmerini
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Corriere 13.10.15
La Capitale senza rotta
La giunta non ha potuto guarire un’amministrazione «compromessa»
Dalla caotica gestione del patrimonio ai dossier sullo scandalo Buzzi inceppati, la lunga agenda delle questioni irrisolte
di Sergio Rizzo
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La Stampa 13.10.15
La teoria del complotto trova consensi nell’anti-politica
di Marcello Sorgi
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Corriere 13.10.15
Al di là di Roma il vero problema sono le elezioni di medio termine
Nonostante la vittoria a Palazzo Madama, il presidente del Consiglio rischia con la classe dirigente del Pd a livello locale
di Massimo Franco
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Tom­maso Grassi, capo­gruppo di «Firenze riparte a sini­stra», ha chie­sto lumi al sin­daco Dario Nar­della per­ché Renzi ha detto di aver messo gli scon­trini online, ma «noi non ne abbiamo tro­vato uno, salvo qual­che gene­rica indi­ca­zione di spesa. Io, che già ero con­si­gliere con Renzi sin­daco, ho chie­sto per quat­tro volte copia di que­sta docu­men­ta­zione, ma mi è stata sem­pre negata». (dal manifesto)
Corriere 13.10.15
Le cene di Renzi (sindaco) diventano un caso
Accertamento della Corte dei conti dopo le parole di un ristoratore fiorentino. La replica: tutto regolare
di Marco Gasperetti
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Repubblica 13.10.15
Inchiesta sulle spese di Renzi-sindaco
La Corte dei Conti toscana apre un fascicolo. Palazzo Chigi: “Tutto già documentato”
A far partire l’istruttoria un ristoratore che afferma di aver fatturato cene e pranzi del leader al Comune di Firenze
Giusepe Creazzo, procuratore capo di Firenze. Al momento sulle spese di Renzi indaga la Corte dei Conti, la procura non si pronuncia
di Luca Serranò e Massimo Vanni
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Il Fatto 13.10.15
Cene di Renzi sindaco “con fatture al Comune”
Il ristoratore Lino Amantini al Fatto: “Portava la qualunque, si addebitava a Palazzo Vecchio”
La risposta del premier via sms: “Pagavo io, è tutto online”. Ma le rendicontazioni non ci sono
L’oste, ora, si è chiuso nel silenzio: “Non rispondo ai giornalisti, non dico proprio nulla”
Aragoste, sushi e viaggi: la manica larga di Renzi
La Corte dei Conti apre un fascicolo sulle spese
di Davide Vecchi
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Il Fatto 13.10.15
Soldi pubblici. La prossima settimana volerà in Sudamerica con il super-jet in leasing
I 50 milioni l’anno per il nuovo aereo e l’aumento dei costi a Palazzo Chigi
di Marco Palombi
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La Stampa 13.10.15
Il padre del premier Renzi indagato per bancarotta a Genova, il gip chiede altre indagini
Secondo il magistrato, “le risultanze investigative forniscono dati in apparente contrasto con la conclusione cui è pervenuta la pubblica accusa“
di Silvana Mossano
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Il Fatto 13.10.15
Il giudice e papà Tiziano: indagate su quei 3,5 milioni
Il gip ordina accertamenti. Nuova inchiesta dei magistrati contabili per il mutuo pagato dalla finanziaria regionale
di Ferruccio Sansa e Davide Vecchi
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Il Fatto 13.10.15
Lecca lecca
L’intervista senza domande di Fazio
Nel solito salotto buono di Che tempo che fa, domenica sera, Fabio Fazio ha accolto Matteo Renzi come un vecchio amico: “È passato tanto tempo, presidente...”. Poi ha sfoderato la tecnica dell’intervista senza domande, lasciando campo libero al premier che, abituato ai salamelecchi a mezzo stampa, si è sentito subito a suo agio. Quanti sorrisi per tranquillizzare il popolo: “Che bella l’Italia che funziona, alla faccia dei gufi”. Il presidente del Consiglio, con la solita dose di spericolatezza, ha detto che l’Italia “sta mettendo in campo una strategia in politica estera che va da qui ai prossimi dieci anni e non ai prossimi dieci tweet”. Poi Fazio ha servito un “assist”, come lo ha definito il premier, per attaccare una bella sviolinata sui prossimi provvedimenti per far rientrare i cervelli in fuga. Guai a parlare delle cene di Renzi a Firenze, il titolo di apertura del Fatto di domenica. Forse nella rassegna di Fazio il nostro giornale non arriva: altrimenti siamo certi che il conduttore avrebbe chiesto al premier almeno uno scontrino. Eppure sono state evitate anche le domande sul ruolo del Pd nella cacciata del sindaco Marino (ma che rassegna legge Fazio?), o chiarimenti sulla riforma del Senato. E però una domanda difficile è arrivata. Fazio ha chiesto a Renzi: “Che differenza c’è tra Verdini e Mastella?”. Quasi come se avesse chiesto a Fognini la differenza tra Nadal e Federer.






il manifesto 13.10.15
La «cosa rossa» rallenta sul binario Milano-Roma
Alla riunione di ieri non arriva l'accordo. Lunedì un nuovo tentativo. Il Nazareno benedice i gazebo. Pisapia: sono indispensabili. Il «nuovo soggetto» ora va a caccia della quadra unitaria
di Daniela Preziosi
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Il Giornale di Montesilvano 13.10.15
Green Factor. Nichi Vendola, Civati e Fassina a Pescara
di  Doriana Roio
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Il Sole 13.10.15
Deaton, la «misura delle cose» come credo
di Fabrizio Galimberti
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La Stampa 13.10.15
Deaton, l’economista fuori dagli schemi su povertà e consumi
di Stefano Lepri
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La Stampa 13.10.15
Angus Deaton
“La crisi e le diseguaglianze. Ecco i mali peggiori della società”
Il premio Nobel per l’Economia allo scozzese Deaton, esperto di consumi e povertà
intervista di Paolo Mastrolilli
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Repubblica 13.10.15
Nobel all’economista dei poveri
Riconoscimento allo scozzese Angus Deaton, esperto di welfare, consumi e diseguaglianze sociali
“Ho passato la vita per fare del mondo un posto migliore. L’economia deve rispondere ai bisogni della gente”
“Le leggi le fanno spesso i ricchi e tutti gli altri debbono obbedire”
intervista di Eugenio Occorsio
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La Stampa 13.10.15
Il museo Lombroso divide il web: due petizioni opposte su change.org
Sulla piattaforma online si sfidano a colpi di firme quelli che ne chiedono la chiusura e coloro che invece la vogliono impedire
di Enrico Forzinetti
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Corriere 13.10.15
Per Renzi in politica estera verità senza eufemismi
il dovere della verità sull’Isis
di Angelo Panebianco
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Il Fatto 13.10.15
Barcellona. Come è organizzata e cosa vuole la Cup, movimento di sinistra in ascesa Indipendentisti e “rossi”, gli M5S catalani
di Elena Marisol Brandolini
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Il Sole 13.10.15
Politica e Brexit
Il cinismo inglese che fa tremare l’Europa
di Leonardo Maisano
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La Stampa 13.10.15
Merkel: non me la sentirei di ospitare profughi in casa mia
La Cancelliera: «Pur con tutto il rispetto per quelli che lo fanno, è un qualcosa che non al momento non riesco a immaginare»
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Corriere 13.10.15
Il realismo attento di Angela Merkel
La non buonista
«Sensato», una parola che più merkeliana di così non si potrebbe. Non dispiace
questo pacato richiamo alla necessità che la politica risolva i problemi
di Paolo Lepri
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il manifesto 13.10.15
Marwan Barghouthi, leader palestinese in prigione e Membro del Parlamento
Il «Mandela palestinese» accusa: «Sotto occupazione, senza pace. Perché il mondo tace?»
di Marwan Barghouthi
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il manifesto 13.10.15
Palestina/Israele
Attacchi a israeliani, due ragazzi palestinesi uccisi
La polizia apre il fuoco dopo presunti accoltellamenti
Per oggi previsto lo sciopero generale palestinese in Israele e nei Territori Occupati. 26 le vittime palestinesi in 12 giorni
di Chiara Cruciati
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Corriere 13.10.15
A Gerusalemme
La guerriglia con il coltello dei ragazzini
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Corriere 13.10.15
Sarà di nuovo come Gezi Park?
Stato a maggioranza musulmana con una Costituzione laica, il Paese vive di contraddizioni: diviso tra dinamiche città costiere e roccaforti più tradizionaliste
di Andrea Nicastro
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Repubblica 13.10.15
La protesta dei drappi neri la Turchia piange i morti “Adesso fermiamo il Paese”
Ad Ankara e in altre città i funerali delle 128 vittime dei kamikaze. A Istanbul in segno di lutto e di sfida a Erdogan, la gente espone sui balconi e in strada vessilli scuri. Ma incombe la paura di altri attentati. Nel sud est due bambine uccise dalla polizia durante gli scontri
di Marco Ansaldo
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Repubblica 13.10.15
La scrittrice Elif Shafaz
Questo governo ci ha divisi. Le elezioni sono il banco di prova
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il manifesto 13.10.15
Sciopero generale e proteste, i kurdi insorgono contro Ankara
Kurdistan. Corpifuoco, acqua ed energia a singhiozzo
di Alberto Di Monte
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Repubblica 13.10.15
Sanders
La riscossa di Bernie il rosso l’indipendente del Vermont che scuote la sinistra Usa
Il suo successo è soltanto il rovescio della debolezza della sua rivale
Neppure lui si aspettava di schizzare dal 6% dei sondaggi primaverili al quasi 30%
di Vittorio Zucconi
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il manifesto 13.10.15
Siria. Damasco avanza, le opposizioni non lo hanno capito
La Coalizione Nazionale rifiuta il negoziato Onu, ma sul campo gli Usa ormai sostengono i kurdi. Che hanno formato una nuova compagine con tribù e siriani, anti-Isis e non anti-Assad
di Chiara Cruciati
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Corriere 13.10.15
Per l’Onu un ruolo magro ma è meglio che ci sia
risponde Sergio Romano
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La Stampa 13.10.15
“Assolvete l’imputato Pound. Non tradì l’America”
È la tesi, forse troppo indulgente, dell’ultimo volume della biografia scritta da David Moody. Il poeta finì in manicomio per aver collaborato con il fascismo
di Andrea Colombo
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Corriere 13.10.15
Spezie
Esplorazioni e alta finanza
L’insostenibile leggerezza del pepe nella nascita e caduta degli imperi
Dallo zenzero alla cannella, persino le invenzioni della Borsa e dei «futures» sono figlie dei grandi viaggi alla ricerca degli aromi che rendevano fino al 250 per cento: un traffico ricco pure per gli Stati che potevano trattenere anche il 30 per cento in tasse
di Nicola Saldutti
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Corriere 13.10.15
La scoperta del bosco
Nel medioevo le foreste diventarono una risorsa di primaria importanza
L’editto di Rotari, la diffusione degli alberi di castagno, il fattore demografico
di Paolo Mieli
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Repubblica 13.10.15
Come eravamo: la storia d’Italia vista dai banchi delle scuole
Con “Registro di classe” Amelio racconta 60 anni di istruzione tra dialetti e analfabetismo
di Marco Lodoli
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Repubblica 13.10.15
La perdita del centro psichico così l’Io è diventato liquido
di Massimo Recalcati
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Repubblica 13.10.15
Sull’orlo di una crisi d’identità
Dall’ex campione Bruce Jenner oggi Caitlyn alla bianca che si finge nera, nel 2015 le linee di confine in materia di genere, sesso e razza sono state messe in discussione
Ma la confusione spesso si è rivelata un vantaggio
di Enrico Franceschini
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Repubblica 13.10.15
Orazione per Cicerone padre nobile della politica
Con lo scrittore Robert Harris alla scoperta dei luoghi legati al grande console: “Ho scritto una trilogia su di lui e sulla Roma antica perché incarnano il primato della vita pubblica”
“Come diceva Flaubert, la Repubblica prima di Augusto è unica:senza più dei, senza ancora Cristo, solo l’uomo”
di Elena Stancanelli
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Repubblica 13.10.15
L’ultimo strano caso del dottor Oliver Sacks
La storia di Walter B., malato di compulsione sessuale Un articolo inedito del grande neurologo recentemente scomparso
di Oliver Sacks
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